Storia della sperimentazione
Negli anni precedenti al l 1969 vi fu progetto, che poi rimase tale, di dotare di elicotteri A 106 ai caccia lanciamissili Intrepido e Impavido. Gli elicotteri furono riprodotti in due esemplari, la macchina, in base ai risultati delle prove di rispondenza ai requisiti contrattuali, effettuate preso il reparto sperimentale di volo nel 1969, venne riconosciuta idonea, sia pur con alcune limitazioni, solo per il volo diurno a vista,. Per poter assolvere pienamente le previste missioni operative per la notte, " l’ A106”, in mancanza di riferimenti esterni, doveva essere dotato di apparecchiature di stabilizzazione automatica, a similitudine di tutti gli altri elicotteri operativi ( fatta eccezione per l’AB 47J3).
Pertanto, sui due prototipi, oltre ad attuare alcune migliorie e modifiche, venne installata un apparecchiatura di stabilizzazione SAS-2. Mentre il prototipo veniva consegnato alla Marina per iniziare l’addestramento dei piloti e le valutazione del mezzo, l’altro prototipo era impiegato per le prescritte prove di volo, dapprima presso la ditta costruttrice e successivamente a Pratica di Mare. Soltanto dopo il favorevole esito delle prove sperimentali dell’apparato, veniva autorizzato l’impiego del SAS-2 e aveva quindi inizio l’attività notturna, prima a terra e poi a bordo dell’Intrepido, per un ciclo di attività nel periodo Novembre /Dicembre 1971. Le qualità di volo dell’elicottero apparvero sensibilmente migliorate; ma permanevano dubbi sulla possibilità di impiegare operativamente l’”A 106” di notte e in condizioni anche di modesta turbolenza. Per superare le limitazioni riscontrate , occorreva installare, al posto SAS-2, un apparato di stabilizzazione con funzioni di autopilota, analogo a quello degli “AB 204AS” e degli “SH 3D”. La realizzazione di una simile apparecchiatura era tecnicamente possibile, ma avrebbe richiesto tempo e denaro ( va sottolineato che tra installazione e prove del SAS-2 c’erano voluti quasi tre anni). Il 17 luglio 1972 la Marina abbandonava l’ulteriore sviluppo dell’”A 106”, in considerazione dei motivi operativi, tecnici, logistici e addestrativi che consigliavano una tale decisione e tenuto conto della scarsa validità operativa di un elicottero limitato, come nella versione disponibile, al solo impiego diurno; del costo e del tempo necessario a realizzare e mettere a punto un nuovo apparato di stabilizzazione automatica che consentisse di superare, almeno parzialmente, tale limitazione; dello scarso significato economico e industriale di perseguire ulteriormente la difficile messa a punto di un elicottero che non aveva alcuna valida prospettiva operativa o commerciale. Nel contempo, si decideva di mantenere in efficienza gli esistenti impianti del ponte di volo dei tipi “Intrepido”, in modo da consentire l’appontaggio, il rifornimento e l’imbarco occasionale, per esercitazioni o particolari necessità degli “AB 204”. I tipi “ Intrepido” non disponevano infatti di hangar di adeguate dimensioni e quindi l’elicottero doveva rimanere “ rizzato” sul ponte, esposto alle intemperie e perfino ai colpi di mare, con serio pregiudizio per l’efficienza del velivolo. Una volta sancita la decisione di non immetterli in linea, dei due esemplari uno rientrò , tempo dopo, all'Agusta che nel tentativo di rientrare dell'investimento, lo propose all'Esercito e successivamente , sul mercato civile. Ancora più avanti nel tempo, l'esemplare riconsegnato al produttore fu ridipinto ed esposto in un cortile dell'azienda. L'altro esemplare rimase a carico del 2° Gruppo e successivamente restaurato e sistemato in mostra statica all'interno della base.
DATI TECNICI Eli A 106 |
Lunghezza f. tutto: 10 m |
Altezza totale: 2.50 m |
Diametro R.P.: 9,50 m |
Diametro R.C. 1,40 m |
Peso a vuoto: 590 kg |
Peso max: 1.400 kg |
Propulsione: turbina Turbomeca-Agusta TAA 230 |
Potenza max: 350 CV |
Carburante: JP4 o JP5 |
Velocità : max 95 nodi crociera 90 nodi |
Autonomia: 4h 20' 395 mg |
Numero di fiancata 5-01 M.M. 50020-5-02 M.M. 50021
Elicottero “5-02” armato con siluri MK44. La sproporzione dimensionate fra le armi ed il loro vettore appare nel profilo in tutta la sua evidenza.
Il primo volo dell'Agusta A-106, il 10 novembre 1965
Il secondo ultimo esemplare del “A-106” armato di siluri.
Una foto che permette di apprezzare le dimensioni estremamente contenute dell'A-106 in configurazione di ricovero. Le ridotte dimensioni oltre ad un aspetto generale non molto accattivanti gli valsero ben presto i soprrannomi di "Mostriciattolo" o "Schizzetto", con i quali sarebbe sempre stato ricordato in Marina.
Estate 1957 un “A-106 “ in fase di appontaggio su cacciatorpediniere classe “IMPAVIDO”
Estate 1957 un “A-106 “ in fase di appontaggio su cacciatorpediniere classe “IMPAVIDO” con visione completa dell’elicottero.
Estate 1957 un “A-106 “ in fase di appontaggio su cacciatorpediniere classe “IMPAVIDO”